Il laboratorio di I1EPJ |
Si tratta di un variac 0-250V 1.7 kVA, come si può leggere su quanto resta della targhetta di identificazione. Quando è arrivato nel laboratorio del Beppe il poverino era stato maltrattato sia dalla spedizione che dai precedenti proprietari. I precedenti proprietari avevano aggiunto, forando (malamente) il pannello frontale, la multi-presa e la lampadina spia che si vedono ancora presenti ed un bellissimo strumento analogico per misurare la tensione di uscita. La spedizione aveva aggiunto, probabilmente a causa di qualche caduta o urto conseguente ad una frenata eccessivamente brusca ed al peso notevole dell'oggetto, il danneggiamento in modo irreparabile dello strumento (interruzione della bobina mobile), la rottura dell'indice della manopola di regolazione e l'uscita dalla loro sede delle viti che fissano il variac vero e proprio (fortunatamente rimasto perfettamente integro) al pannello frontale. Quest'ultimo danno è stato facilmente riparato, aggiungendo inoltre un supporto isolante per reggere il peso del variac ed evitare che lo stesso gravasse solo ed unicamente sulle tre viti che lo fissano al pannello frontale. La rottura dell'indice della manopola, dopo aver rimosso i residui del vecchio indice, è stata tacconata alla buona mediante un bel disco di plastica trasparente, avanzo di una confezione di CD (o DVD che fossero), con una riga tracciata sopra a mo' di indice. Per un vero colpo di fortuna, il foro centrale di un CD/DVD ha esattamente lo stesso diametro della sede dell'albero della manopola, quindi il disco si è montato perfettamente centrato sulla stessa. Dato che il tutto era già stato abbondantemente papocchiato, il Beppe si è sentito libero di farci le sue papocchie personali, aggiungendo un interruttore di accensione e sostituendo lo strumento semi-originale danneggiato con uno strumento moderno (manco a dirlo, cinese) che incorpora sia un voltmetro in AC sia un amperometro a trasformatore, in cui è sufficiente far passare il filo che porta corrente per ottenere la misura della stessa. Lo strumento in questione è stato montato su una piastrina forata a misura allo scopo di coprire pudicamente l'apertura precedentemente praticata nel pannello frontale, che era molto più larga di quella richiesta dal nuovo strumento e di riutilizzare, per fissare il tutto, i due fori fatti per fissare lo strumento semi-originale. Sfruttando una delle prese presenti sul pannello frontale, al variac RTK è stato collegato in pianta stabile il trasformatore di isolamento da 500 VA descritto qui, la cui uscita è stata portata alla presa fissata sullo scaffale alla destra del variac stesso, in modo da disporre di un'uscita AC flottante a tensione regolabile per alimentare in modo sicuro per l'operatore apparati in prova ed altro. Ad esempio, una simile disposizione circuitale è richiesta volendo verificare la taratura dei due provavalvole a transconduttanza presenti in stazione descritti qui e qui. |
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