La stazione di I1EPJ |
Il ricevitore EKD500 è il penultimo della serie di ricevitori HF prodotti dalla VEB FUNKWERK KÖPENICK. Il marchio RFT (Rundfunk und Fernmelde Technik), ben visibile sull'apparato, non è quello del costruttore, ma quello del consorzio che nella ex Germania Est radunava varie case costruttrici di proprietà statale (VEB, cioè VolksEigener Betrieb) di apparati elettronici. Penultimo in teoria, ma in pratica l'ultimo perché il suo successore, l'EKD700, era in fase di collaudo/pre-produzione quando la caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania ha posto fine a tutto. Su rigreference.com si sostiene che ne siano stati prodotti solo dieci pezzi più alcuni prototipi. Tornando all'EKD500, o meglio, all'EKD511, che è la versione in possesso del Beppe, si tratta di una specie di corazzata di ricevitore, di dimensioni e solidità abnormi, come visibile nella foto della stazione, in cui al confronto fa sembrare piccolo piccolo il Racal RA1792, che pure è un contenitore rack da tre unità, e nelle foto qui sotto, che lo mostrano aperto, dove è visibile la meccanica interna, stupenda, certo, ma sicuramente progettata senza badare a spese... L'EKD500 è un ricevitore sintetizzato con struttura up-conversion controllato a microprocessore (sullo schema siglato VB880D, ma che, a giudicare dalla piedinatura e da quanto sostenuto da Wikipedia, dovrebbe essere una copia dello Z80) prodotto alla metà degli anni '80. La prima media frequenza è 70.2 MHz ed incorpora un roofing filter largo ±5 kHz (EKD511 e EKD514) o ±8 kHz (EKD512 e EKD515), mentre la seconda, a cui sono ottenuti i vari gradi di selettività mediante otto filtri meccanici, è di 200 kHz. È possibile inoltre memorizzare 99 canali, due dei quali (98 e 99) richiamabili rapidamente mediante due tasti dedicati sul pannello frontale. La memoria 99 è, per default, programmata per la ricezione del canale di emergenza a 500 kHz, ma può essere liberamente reimpostata. La copertura di frequenza dichiarata va da 14 kHz a 29,99999 MHz, con passo di sintonia programmabile a qualsiasi valore (sì, se proprio ci tenete a spazzolare la gamma a passi di 2,71 o di 3.14 kHz, con questo ricevitore potete farlo...) con una risoluzione di 10 Hz. Come si vede, l'indicazione di frequenza è digitale su sette display a LED a 7 segmenti di color verde. L'indicazione (e la selezione) del modo e del filtro selezionato è invece piuttosto criptica, essendo realizzata mediante un'indicazione numerica su due display come quelli già citati. Il 12 visibile nei due display di sinistra nella foto in basso e nel primo filmato significa modo (MOD) 1 (A1, cioè CW) e filtro (B) 2 (0,4 kHz). Una tabella appiccicata sul frontale ricorda agli smemorati il significato di tali codici. Da essa si scopre che le larghezze di banda disponibili sono otto, e precisamente, nel modello in possesso del Beppe (EKD511), 0.15, 0,4, 0.75, 1.75, 3.1, 6, +(0.25...3) e -(0.25...3).kHz, ottenute, come già detto, mediante otto filtri meccanici. I modi ricevuti sono praticamente tutti quelli esistenti, comprese l'ISB, l'AM a portante ridotta e la RTTY, per cui incorpora il demodulatore con uscita a loop di corrente per una telescrivente e l'indicatore di sintonia. L'unico strumento a barra di 13 LED presente può infatti essere commutato per indicare il segnale ricevuto (da 0 dbμV a 120 dBμV), il livello audio in uscita sulla linea a 600 ohm (da -20 a +6 dBm) e appunto lo shift del segnale FSK su due scale, x1 (±300 Hz, 50 Hz/LED) e x2 (±600Hz, 100 Hz/LED), come visibile nel secondo filmato. Una menzione particolare va fatta sulla selezione della costante di tempo dell'AGC, non tanto per le possibilità offerte, che sono le solite (corta, lunga, manuale e relative combinazioni) ma per il fatto che quando si preme il pulsante GC per selezionarla, le prime due cifre del display indicano l'intensità del segnale ricevuto in unità di 2 dBμV (cioè si legge la metà della reale intensità, ad esempio la lettura 30 indica un segnale ricevuto di 60 dBμV, corrispondenti a 1mV o, se preferite, a S9+20dB) permettendone una misura molto più accurata di quanto possibile sullo strumento a barra di LED. Sui misteriosi numeri variabili che compaiono sul display premendo il pulsante GC, tempo fa, su qualche forum, qualcuno, che evidentemente non aveva mai guardato il manuale (non dico letto perché è pretendere troppo, visto che naturalmente è scritto in tedesco...), chiedeva di cosa mai si trattasse. A pagina 41 del manuale utente, nella descrizione del tasto GC si legge infatti: - Zahlenwert 0...63 auf den Stellen 9 und 10 mit Punkt
für ½ EY in dB(μV), s. Pkt. 2.2., Auflösung 2 dB,
Genauigkeit ≤ ± 10 dB.
Beispiel: Anzeige "22." bedeutet 44 dB(μV)
Di cui almeno l'ultima riga è comprensibile anche se non si sa il tedesco. Il preselettore d'ingresso (SEL) può essere scelto tra due soli filtri VLF/LF/MF (0-1.5 MHz) e HF (1.5-30 MHz) oppure su un gruppo di sei filtri (0-1.5 MHz, 1.5-3 MHz, 3-6 MHz, 6-12 MHz, 12-24 MHz, 24-30 MHz) con commutazione automatica. Ultima cosa, per posizione, ma non certo per importanza, è la possibilità di comandare da remoto il ricevitore via seriale RS232, vuoi da un PC, vuoi da un altro EKD500. La velocità di comunicazione è selezionabile tra 200, 300, 600, 1200 e 2400 baud. È inoltre possibile comandare più ricevitori dallo stesso PC in quanto ognuno ha il proprio indirizzo, selezionabile tra 1 e 99. Anche per questo ricevitore il Beppe si è reso colpevole della realizzazione di un programma di comando, che al solito è scaricabile nella sezione software. Difetti, pochi. Alcuni sono ovvi, come le dimensioni, il peso e l'età, che fa sì che ogni tanto si guasti qualcosa e lo si debba riparare. Fortunatamente si trovano ancora in giro, ad esempio qui, gran parte delle schede sostitutive già montate, permettendo quindi, in molti casi, una semplice riparazione per sostituzione della scheda guasta. Altri lo sono meno, come una manopola di sintonia microscopica ed a scatti, per di più decisamente rumorosi, ed il fatto che, per passi di sintonia maggiori o uguali di 1 kHz, durante la sintonia il ricevitore venga silenziato per un attimo a ciascun passo, probabilmente per non far sentire miagolii o altri rumori strani causati dall'aggancio del PLL sulla nuova frequenza (ah, il PLL del RACAL RA1792...). Per facilitare le riparazioni è infine consigliabile procurarsi anche la "ZUBEHÖRKASTEN", cioè la cassetta accessori, che comprende, oltre ad una cuffia, connettori e materiali vari, anche i cavi extender per la riparazione. Infatti, per far funzionare il ricevitore al di fuori del cofano che lo contiene, sono necessari due cavi extender per riportare sull'apparato tutte le connessioni esterne, alimentazione di rete inclusa, che fanno capo a due connettori fissati sul fondo del cofano, in cui nel normale funzionamento si inseriscono automaticamente i corrispondenti connettori montati sul ricevitore. L'alternativa, come ha dovuto fare chi scrive, che solo successivamente al primo intervento è riuscito a reperire la famosa cassetta accessori, è quella di smontare anche il pannello posteriore del cofano per inserirlo, quando serve, nei connettori citati sul ricevitore, cosa fattibile, ma decisamente scomoda. Qui è visibile una fotografia del ricevitore aperto estratto dal cofano e collegato ad esso tramite i suddetti cavi extender. Leggendo qua e là mi sono reso conto che l'apertura dell'EKD500 mette in difficoltà qualcuno. È quindi forse il caso di sottolineare che è necessario solo svitare (senza timore di perderle perché sono prigioniere) le quattro viti bordate di rosso sul frontale. Non è nemmeno necessario staccare i cavi collegati ai connettori sul retro in quanto questi ultimi rimangono sul pannello posteriore che è fissato al cofano. A questo punto, tirandolo per le maniglie, è possibile estrarre il ricevitore dal cofano, prestando attenzione al fatto che, uscito per circa un terzo, per proseguire nell'estrazione occorre premere sulle due molle laterali per farle sganciare dal blocco di sicurezza presente sulle guide (vorrete mica che vi caschino 25 kg di ricevitore su un piede, vero?). A questo punto il ricevitore scivola fuori dal cofano e per ricollegarlo alle prese posteriori (compresa antenna, alimentazione di rete, eccetera) in modo da poterlo far funzionare per eseguire eventuali misure o verifiche si devono utilizzare i due cavi extender di cui si parlava prima. Tutto questo naturalmente a patto che le guide dei connettori sul ricevitore non si siano talmente ossidate da essersi incollate ai corrispondenti connettori sul cofano, nel qual caso temo si dovrà cercare di rimuovere il pannello posteriore, facendo molta attenzione a non rompere nulla. Nei due esemplari in possesso del Beppe ciò non è stato necessario, appena svitate le quattro viti bordate di rosso il ricevitore è uscito dal cofano senza neanche un cigolìo. Tuttavia, dopo aver visto lo stato in cui si trovavano le suddette guide nei connettori dei cavi extender contenuti nella ZUBEHÖRKASTEN in mio possesso, non posso certo escludere che ciò possa verificarsi. Avendo da poco acquistato un secondo EKD500, che presenta lo stesso identico guasto già rilevato sul primo, è lecito supporre che si tratti di un problema ricorrente ed è quindi il caso di segnalarlo. Se vi dovesse capitare un EKD500 in cui il MOD 9 (RTTY invertita) non funziona per mancata demodulazione del segnale, fate attenzione a C31 (e magari anche a C43, ma sui miei due a scoppiare è sempre stato C31) nella basetta 1340-037-01355 "TRÄGEROSZILLATOR" (Oscillatore di portante), che, nella miglior tradizione di alcuni tipi di elettrolitici al tantalio d'epoca (vedi RA1792), si guasta andando in cortocircuito, facendo di conseguenza scoppiare il povero V34 SC307d sulla basetta 1340.041-01455 "STELLSPEICHER" (che ignoro cosa significhi, comunque è la scheda di interfaccia per i comandi MOD, B, GC e SEL), che gli fornisce i +18V di alimentazione. Nel primo degli esemplari in possesso del Beppe C31 presentava un cortocircuito intermittente, infatti dopo aver sostituito una prima volta V34 il tutto ha funzionato per qualche tempo, dopodiché V34 è scoppiato di nuovo. Nel secondo, invece, C31 è andato in cortocircuito fisso, ma la sorte di V34 non è cambiata. MORALE DELLA FAVOLA: se avete un EKD500, alla prima occasione sostituite C31 della basetta citata con un condensatore nuovo di decente qualità. V34 ve ne sarà eternamente grato. Qui potete trovare una foto che mostra la posizione di C31 e C43 sulla basetta citata, mentre qui potete trovarne un'altra che mostra dove si trova il povero V34 (attenzione: sono foto piuttosto pesanti, 6 MB e 3 MB rispettivamente). |
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Foto 1. Il ricevitore EKD500 in mio possesso. Il cappellotto del tasto "EXT FCT" risultava mancante ed è stato pietosamente ricostruito. Alla prima occasione vedrò di acquistare un ricambio (reperibile anch'esso qui) in modo da far ritornare il frontale nelle condizioni originali. Occasione che è arrivata dopo l'acquisto del secondo EKD500, che aveva l'altoparlante interno guasto (impedenza di alcuni kiloohm invece di 8 Ω...). Assieme a due (non si sa mai...) altoparlanti di ricambio ho acquistato anche alcuni cappellotti nuovi ed un set di scritte originali. Qui è visibile la tastiera del primo EKD500 col tasto "EXT FCT" rimesso a nuovo. |
Foto 2. Il ricevitore EKD500 estratto dal cofano con una delle cartelle che contengono i circuiti sollevata e col pannello frontale ribaltato. Il cerchio metallico a sinistra ospitava la batteria di backup delle memorie, rimossa in quanto ormai inefficiente. Dopo una sequenza di vigorose ricariche seguite da uno scaricamento, la batteria è ritornata in vita ed è stata reinstallata al suo posto, permettendo così il mantenimento delle memorie e dell'ultima frequenza, modo e filtro utilizzato. Il grosso filo rosso in bella evidenza non è originale, è stato aggiunto in quanto quello preesistente, che portava il +5V alla parte di controllo, si era misteriosamente interrotto e pertanto si è stati obbligati a sostituirlo con quello che passava il convento, pardon, la stazione. |
Foto 3. Altra vista ravvicinata del frontale ribaltato. Sotto la piastra metallica è montata la parte di controllo. |
Una delle cartelle ("FREQU.-AUFBEREITUNG 2") aperta durante la sostituzione della scheda di sinistra ("FREQUENZTEILER2") guasta. Foto 4. Successive misure sulla scheda sostituita hanno poi rivelato che il responsabile del guasto era un 74S20 del divisore programmabile. Lo strano oggetto visibile sulla destra incastrato sotto la cartella aperta è un'ex scatola di mentine usata come zeppa per tenerla sollevata in mancanza dell'apposita staffa (anch'essa contenuta nella già citata "ZUBEHÖRKASTEN"). |
Foto 9. Al ritorno dalle vacanze 2017 il Beppe ha trovato il primo EKD500 con un guasto nuovo di zecca: il mancato funzionamento della regolazione del BFO in CW, che era bloccato nella posizione più acuta. Una volta tanto la causa non era un elettrolitico al tantalio andato in corto, ma l'interruzione del contatto mobile del potenziometro in questione. I potenziometri della giusta misura si trovano senza problemi nel posto più volte indicato, la sostituzione però richiede lo smontaggio di tutto il blocco frontale, che qui si vede appoggiato sul ricevitore. Per farlo è necessario smontare tutte le manopole, svitare le quattro viti agli angoli e scollegare due connettori. Per rimuovere i potenziometri, montati nel modo solito su una piastrina a sua volta fissata al telaio con due viti, occorre svitare le due viti in questione e ovviamente dissaldare i fili che li collegano al circuito. |
Foto 10. Uno zoom sui due potenziometri, con una delle viti rimossa. Ovviamente, una di quelle del potenziometro sbagliato. |
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