La stazione di I1EPJ |
La saga della RFT continua. Al mercatino di Moncalvo di settembre 2016, appena arrivato, al Beppe è capitato sotto al naso un bell'esemplare del preselettore EZ100 (che dovrebbe essere precisamente il modello EZ111, dal momento che è montato nel contenitore da tavolo, come confermato dalla targhetta posta sul contenitore da tavolo stesso, visibile nella seconda foto. Sull'apparato vero e proprio invece c'è scritto, sempre che il Beppe ricordi bene, che il modello è EZ101, che sarebbe la versione per montaggio a rack; molto probabilmente quando l'EZ101 viene messo nel contenitore da tavolo diventa un EZ111) che potete vedere nella prima foto. Chiamarlo solo preselettore però è riduttivo, in quanto pur essendo quella la funzione principale, comprende anche un demodulatore F1/F6/F7 con due uscite, una a singola corrente (0 - 40 mA) ed una a doppia corrente (±20 mA), può funzionare anche come ausilio per la sintonia oltre che (ovviamente) in RTTY, anche in AM e negli altri modi con portante trasmessa, in RTTY può gestire la diversity con due ricevitori opportunamente collegati, cioè passare automaticamente sul segnale più forte, può funzionare da rigeneratore del segnale ed infine comprende un commutatore d'antenna a 4 ingressi espandibili ad 11 mediante l'apparato opzionale AVV 01 S, per cui è previsto sul retro un apposito connettore di comando. Anche il buon EZ100 è infestato della piaga dei condensatori al tantalio d'epoca che si guastano andando in cortocircuito, infatti dopo la prima accensione e relativo periodo di cottura, ne sono scoppiati ben due (ed un altro è scoppiato successivamente) che hanno dovuto essere pietosamente sostituiti. Fortunatamente l'alimentatore contenuto nell'EZ100 è protetto contro i cortocircuiti e in tale evenienza si limita a rifiutarsi di accendersi, evitando ulteriori danni. Nella stazione di I1EPJ il preselettore dell'EZ100 è stato collegato prima dello splitter a 8 uscite fatto in casa (perché finora non gli è riuscito di trovarne altri equivalenti, non foss'altro perché, rispetto ai corrispondenti ricevitori, di splitter ne sono stati probabilmente fabbricati al massimo 1/8 di quelli a 8 porte, 1/16 di quelli a 16 porte, 1/24 di quelli a 24 porte e così via...) in modo da proteggerlo al massimo dai segnali forti fuori banda, anche se tutto sommato tale splitter ha una discreta IP3, come si può vedere nella relativa pagina (il preamplificatore utilizzato per recuperare l'attenuazione introdotta dalla suddivisione in 8 parti del segnale d'ingresso è quello di SV1AFN) e non è che ne avesse un gran bisogno, almeno con l'antenna a cui è collegato (verticale canna da pesca da 10m). Dopo l'acquisto del multicoupler a 12 uscite V1275H, che ha sostituito quelli fatti in casa, è stato lasciato dove si trovava, cioè prima dello splitter, anche se il V1275H, avendo una IP3 di +34 dBm, ne aveva ancor meno bisogno. * * * Poiché, com'è noto, le disgrazie non vengono mai da sole, assieme all'SMPS dello Skanti TRP8255. la cui riparazione è descritta in questa pagina si è guastato anche l'EZ100, dando i soliti sintomi di mancata accensione. Poiché tali sintomi sembravano indicare che si trattasse del consueto elettrolitico al tantalio in corto, il Beppe ha rimandato l'esame del nuovo malato a dopo aver riparato l'SMPS dello Skanti TRP8255. Oggi domenica 21 maggio 2023 è venuto il momento di prendersi cura del poverino. Aperto l'oggetto, si è scoperto che tutti i condensatori presenti, al tantalio o meno che fossero, godevano di ottima salute. La causa del mancato funzionamento era uno dei due portafusibili posti sull'ingresso AC che era meccanicamente rotto, cosa scoperta per caso mentre si tentava di controllare se non ci fosse qualche fusibile interrotto. Rimossi i pezzi rimasti del portafusibile in questione e cavallottati i due fili penzolanti, confidando che il fusibile rimanente basti per ora ad assicurare una sufficiente protezione, L'EZ100 è tornato ad accendersi e a funzionare. Le foto 5, 6 e 7 mostrano il povero EZ100 diviso in due sul banco di lavoro durante la fase di cottura successiva alla riparazione. * * * Dopo la riparazione descritta sopra, il tutto ha funzionato ancora per qualche tempo, per poi guastarsi nuovamente con un sintomo nuovo di zecca: provando ad accendere l'apparato, lo stesso si accendeva e spegneva ripetutamente e si sentiva un rumore di relè che si eccitavano e diseccitavano. Dopo un po', non si sentiva più nemmeno quello e l'apparato si rifiutava del tutto di accendersi. Non è rimasto che rimuoverlo dallo scaffale e iniziare la caccia al guasto. La prima prova fatta è stata quella di alimentare l'EZ100 usando l'ingresso a 24 VCC. Facendo ciò l'EZ100 si accendeva e funzionava regolamente, quindi trasformatore e alimentatore erano a posto ed il problema doveva perciò trovarsi nella parte relativa all'alimentazione in alternata. Accertato che il fusibile rimasto non si fosse rotto, si sono subito sospettati i due relè presenti nella commutazione automatica dell'alimentazione da CC ad AC (vedi foto 10). Qualche misura ha mostrato che la bobina degli stessi si era misteriosamente interrotta. Si tratta di relè sì facilmente reperibili (ad esempio nel posto più volte citato) ma "strani", vale a dire con bobina a 60VCC e che di conseguenza hanno un prezzo esorbitante. Poiché per pochi euro si trova invece lo stesso modello di relè ma con la bobina a 24VCC, si sono acquistati cinque di tali relè per un prezzo di poco superiore a quello di uno solo di quelli a 60VCC. Appena arriveranno, si metterà assieme una papocchia resistiva per far cadere i 72V di troppo. I due relè originali infatti hanno le bobine collegate in serie ed alimentate a 120VCC (120VCC si fa per dire, come si vedrà in seguito) direttamente dalla rete seguita da un raddrizzatore a ponte e un condensatore di (poco) livellamento. Perché la VEB Funkwerk Köpenik non abbia montato due relè in alternata, risparmiando così quattro diodi e un grosso condensatore, chissà. PIù guardava lo schema del circuito di comando di quei poveri relè, meno al Beppe piaceva quel che vedeva. Seguendo le connessioni presenti con l'apparato acceso configurato per l'alimentazione in AC (vedi foto 12) si osserva come quei poveri relè siano comandati direttamente dalla rete a 220V (allora, adesso 230V) mediante un circuito di raddrizzamento a semionda. A 127V il circuito risulta essere cablato a ponte, quindi come raddrizzatore ad onda intera, ma a 220V il diodo V07 risulta scollegato, quindi resta solo un mezzo ponte, cioè un raddrizzatore a semionda. La capacità di filtro è molto piccola, in modo da far sì che il valore medio della tensione raddrizzata sia di circa 120V. Il valore medio, appunto; il valore di picco resta quello della rete raddrizzata, vale a dire circa 325V (a 230VAC). Non contento di quello che gli sembrava a occhio, il Beppe ha voluto esagerare provando a simulare il circuito in questione. Il risultato di ciò è mostrato nella foto 13. Numeri un po' più accurati a parte, non è cambiato nulla rispetto alla valutazione a spanne fatta prima. A quanto pare anche i tedeschi dell'est a volte facevano i cinesi. Morale della favola, la papocchia che il Beppe dovrà fare sta lievitando, in quanto non basterà aggiungere un resistore per far cadere la differenza tra 48V e 120V, ma si dovrà ripensare l'intero circuito per comandare in modo meno brutale quei poveri relè. * * * Arrivati i cinque relè di cui sopra il Beppe si è accorto di una cosa ben nascosta nel numero stampigliato sopra alla bobina: i contatti erano disposti diversamente rispetto ai relè originali e anche il sistema di fissaggio era diverso. Morale della favola, il Beppe è stato costretto a tossire i 19€ l'uno necessari per acquistare due relè originali. Dato il valore degli stessi, si cercherà di pilotarli nel modo più delicato possibile, anche se la teoria direbbe che non dovrebbe essere necessario. |
Avendo finalmente trovato il connettore mostrato nella foto 4, si è potuto verificare il corretto funzionamento della ricezione in diversity con l'EZ100. Essendo disponibile una sola antenna, collegata ai due EKD500 tramite il multicoupler V1275H (e se anche fossero state due la loro distanza non sarebbe comunque stata tale da ottenere un sufficiente effetto diversity ricevendo la stessa frequenza su entrambi gli EKD500), si è testato il tutto ricevendo su due frequenze diverse (come visibile, 7646 kHz e 10100.8 kHz) lo stesso programma del DWD. Si nota la commutazione tra la decodifica del segnale 1 e quella del segnale 2, indicata dai LED gialli sulla sinistra, che ha prodotto una ricezione del testo priva di errori. Non sempre però si è così fortunati, perché può capitare che entrambi i segnali abbiano contemporaneamente fading, provocando quindi errori. Questa volta invece tutto è andato bene, confermando il buon funzionamento della parte decodificatore/diversity dell'EZ100. |
Foto 1. Il preselettore/demodulatore RTTY/gestore della diversity EZ100 acceso. Il ricevitore a cui è collegato sta ricevendo una stazione RTTY, la cui corretta sintonizzazione è indicata dalla barra di LED. Sopra all'EZ100 c'è un trenino col nominativo del titolare e sullo sfondo qualche QSL d'epoca. |
Foto 2. Un'immagine generata con MiniVNA e vnaJ che mostra la risposta tra 5 MHz e 10 MHz del preselettore dell'EZ100 sintonizzato a 7,1 MHz. Come si vede, l'oggetto ha un piccolo guadagno di 0,21 dB, L'attenuazione a ±500 KHz è circa 30 dB. |
Foto 3. La targhetta che proclama che questo è un EZ111, ovvero la versione in contenitore da tavolo. È anche visibile la presa per l'uscita a corrente singola del demodulatore RTTY. Il Beppe continua ad ignorare il nome di tale connettore, segnato sul manuale come «An-do-stp 160/M62» ma che, cercato su Internet sotto tale nome, non ha restituito nessun risultato utile, ma adesso sa che il corrispondente maschio è reperibile (o almeno lo era qualche tempo fa) presso la Radiosurplus di Giarre come parte di questo cavo. Nel caso il link non dovesse più funzionare, qui potete trovare una foto del cavo in possesso del Beppe prima della rimozione del connettore in questione. Qualche tempo dopo, girellando su Cryptomuseum, precisamente in questa pagina, il Beppe ha arricchito la sua cultura imparando che quel connettore veniva chiamato «Walzenstecker» ma che il nome ufficiale era «Anschlußdosenstöpsel ZB 27» abbreviato in «ADoS ZB 27». Averlo saputo prima. Cercandolo sotto tale nome si sono trovati un sacco di risultati, compreso un articolo su Wikipedia. In tedesco, ma non si può avere tutto dalla vita. |
Foto 4. Il connettore in questione aperto e pronto per lo smontaggio, in quanto tale cavo è troppo corto per le esigenze del Beppe, che quindi ne utilizzerà il solo connettore, mettendo da parte il resto casomai dovesse in futuro servire. Fortunatamente le connessioni sono a vite, quindi nel caso sarebbe possibile riportare il cavo nelle condizioni originali senza difficoltà. |
Foto 5. L'EZ100 diviso in due durante la fase di cottura post-riparazione, visto da sopra. Il cavo multipolare azzurro con cottettore che spunta in alto a destra è il solito cavo extender per collegare tra loro cofano con connettori di ingresso/uscita e apparato, nel consueto stile della VEB Funkwerk Köpenick. In basso a destra è visibile la piastrina di supporto dei due portafusibili con quello rotto rimosso. |
Foto 6. L'EZ100 visto da sotto. Per poterlo rivoltare e fare la foto lo si è dovuto temporaneamente spegnere per scollegare un'estremità del cavo extender, che si vede appoggiata sull'apparato. |
Foto 7. L'EZ100 visto di fronte durante la cottura, con l'interno del cofano illuminato da una torcia a LED. Come si vede lo strumento presente può essere commutato per misurare il +15V e il -15V di alimentazione, che hanno il valore corretto se l'indice dello strumento si porta nella zona verde a destra per il +15V e in quella a sinistra per il -15V. |
Foto 8. L'alimentatore rimosso dall'EZ100. Per far questo, è sufficiente svitare le viti segnate in rosso e rimuovere l'alimentatore scollegandolo dal connettore su cui è inserito. |
Foto 9. ...e quello che rimane dell'EZ100. Il blocco alimentatore si innesta sul connettore che si vede nello spazio vuoto in alto. |
Foto 10. Lo schema dell'alimentatore dell'EZ100 con evidenziata in rosso la parte relativa alla commutazione ON/OFF dell'alimentazione in corrente alternata. In verde è invece evidenziata la parte relativa all'alimentazione in CC. Come si vede, il convertitore CC-CA comanda direttamente due avvolgimenti dell'unico trasformatore di alimentazione presente, quindi se l'alimentatore funziona usando l'ingresso in CC ma non usando quello in CA, l'unica parte che resta e che pertanto deve per forza essere quella difettosa è quella evidenziata in rosso. |
Foto 11. Questi sono i malefici relè che si sono guastati (bobina interrotta). Si tratta di relè RGI TGL200 3796 con bobina 30.1 260 a 60VCC. |
Foto 12. Il circuito di comando dei relè con l'EZ100 configurato per l'alimentazine AC a 220V. |
Foto 13. La simulazione del circuito originale, rappresentato in modo più accurato di quanto fatto inizialmente tenendo conto anche dell'induttanza della bobina dei relè, misurata con il ponte automatico RLC cinese XJW01. Il valor medio della tensione è sì di circa 120V, come richiesto dall'aver messo due bobine da 60V in serie, ma quello di picco no. La grande induttanza delle bobine dei relè dovrebbe far sì che gli stessi siano insensibili al picco a 320 e passa volt, la cui durata è però solo di alcuni millisecondi, molto inferiore alla costante di tempo del circuito. Questo almeno in teoria. In pratica, il Beppe si sentirebbe molto più tranquillo aggiungendo un circuito RC come mostrato nella foto 14,in modo da far fare la media a lui e pilotare i preziosi relè con una tensione ragionevolmente costante al valore prescritto. |
Foto 14. La simulazione fatta con Multisim della papocchia in questione. Sull'oscilloscopio sono mostrate la tensione sul condensatore da 0.22 μF (traccia rossa) e quella dopo il filtro RC aggiunto (traccia verde). La capacità è indicata come 10 μF, ma in caso di problemi di spazio basterebbe anche meno. |
Foto 15. |
Foto 16. |
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