La stazione mobile di I1EPJ
Le batterie che alimentano la baracca


Si tratta di due batterie da auto economiche da 100 Ah (come si vede, di marca "URSUS"), acquistate in un ipermercato (per i curiosi, il Bennet di Villanova Monferrato). Il Beppe aveva anche considerato l'ipotesi di utilizzare batterie di miglior qualità o quanto meno specifiche per l'uso con pannelli fotovoltaici, ma i prezzi delle stesse gli hanno consigliato di far altrimenti. Ogni tanto anche il Beppe ha il braccino corto.

Una delle batterie è collegata al regolatore di carica e viene quindi ricaricata dal pannello fotovoltaico montato sul tetto del furgone. L'altra invece è collegata al 12V del mezzo sotto chiave, in modo da ricaricarla solo a motore in moto ed evitare di scaricare inutilmente la batteria del mezzo, che ha qualche funzione più importante da svolgere.

Poiché il 12V sotto chiave, quando presente, veniva collegato alla batteria da ricaricare tramite un diodo, per quanto a bassa caduta, essa riceveva una tensione insufficiente per la piena ricarica. Vittorio IK1ZJB ha pertanto gentilmente fornito al Beppe l'apparato visibile nelle foto 2 e 3. Si tratta di un caricatore step-up pensato per ricaricare la batteria servizi di camper e simili, che si attiva assorbendo corrente solo quando l'alternatore è in moto, disponendo di un ingresso da collegare all'uscita D+ dello stesso. Purtroppo gli alternatori moderni sembrano aver tutti un'uscita D- e non la D+ prevista da tale apparato, rendendo impossibile - o almeno molto meno immediato - utilizzarlo nella maniera prevista. Al Beppe ciò importava poco, dato che la tensione che alimenta il caricatore è già sotto chiave, e quindi presumibilmente presente solo a motore in moto. Per attivare il caricatore è sufficiente quindi collegare l'ingresso D+ al +12V commutato potendolo così utilizzare per caricare a fondo la batteria ad esso collegata.


Foto 1. Le due batterie e la cassetta degli attrezzi. Gli scatolini neri inseriti lungo il filo del positivo di ciascuna batteria contengono un fusibile maxi (da camion) da 50A per cautelarsi contro eventuali cortocircuiti lungo i cavi di collegamento con l'armadio. I due sacchi neri nello spazio a destra della scaffalatura sono uno un aspirapolvere da auto, l'altro un piccolo compressore per gonfiare i pneumatici qualora si rendesse necessario. Risulta inoltre visibile la presa industriale di ingresso per l'eventuale rete 230VAC esterna.

Foto 2. Il caricatore (lo scatolino nero in basso dietro la prima batteria) in funzione. Si nota che il voltmetro sul quadro di alimentazione, che si è commutato automaticamente sulla batteria servizi, indica oltre 14V, permettendo quindi una ricarica completa della batteria ad esso collegata.

Foto 3. Un primo piano del caricatore. Si nota come l'ingresso D+ (il secondo dall'alto) sia stato ponticellato con l'ingresso del +12V.

Foto 4.